
EVA | 05-2021
EVA MAGAZINE, principale rivista di lifestyle e moda in Bulgaria, dedica un articolo di 5 pagine alla Casa di Massimo Pierattelli.
Nell’aprire le porte del suo appartamento nel cuore di Firenze, l’architetto Massimo Pierattelli svela un universo in cui si riflette non solo una storia personale, ma anche la firma progettuale dello studio fondato nel 1980: Pierattelli Architetture. L’approccio multidisciplinare ed eclettico che caratterizza da quaranta anni i lavori dello studio, lo ritroviamo nell’appartamento di 300 metri quadrati che l’architetto condivide e ha realizzato insieme alla moglie Roberta, architetto urbanista.
La casa – ubicata in un palazzo storico dei primi del ‘500 – si affaccia in Piazza de’ Pitti, nel Quartiere Oltrarno di Santo Spirito a Firenze. Gli elementi cinquecenteschi e le preesistenze tipiche del quartiere più autenticamente fiorentino della città dialogano con soluzioni su misura, arredi di design iconici, opere d’arte e souvenirs etnici, definendo spazi dalla personalità unica, ricchi di suggestioni, rimandi e storia. “Fare architettura significa avere la capacità di interpretare la realtà con uno sguardo inedito.” Dichiara Massimo Pierattelli “Rispettare le preesistenze, catturarne il messaggio di originalità e potenza per dar loro nuova vita con soluzioni equilibrate e contemporanee.
Entrando nella casa si viene accolti in un grande living: una libreria in legno laccato grigio tripartita caratterizza l’ambiente. La libreria, su disegno dell’architetto, con i suoi blocchi verticali dialoga con la metrica delle travi a soffitto, scandendo non solo la parete, ma l’intero ambiente. A fianco l’iconica Arco di Flos instaura una relazione di complicità con altri pezzi di design. Opere d’arte e souvenir etnici contribuiscono a personalizzare l’ambiente, riflettendo momenti di vita e passioni: un quadro di Carlos Albertos Castellanos e di Giampaolo Talani, la scultura a cavallo di Paolo Staccioli, oggetti Tuareg, gioielli Imba, raccolti durante i viaggi e un tappeto persiano: memorie di visite e di incontri, di esplorazioni e di ricerche su materie, forme, colori.
La cucina è un piccolo gioiello: anche questa su disegno di Massimo Pierattelli, si caratterizza per elementi e dettagli in ottone lucido lavorato a mano, dagli accenti riflettenti e luminosi, abbinati a un piano in granito e inserti lignei. Nella sala da pranzo sono protagonisti il tavolo Block di Acerbis e la credenza Sheraton progettata da Lodovico Acerbis e Giotto Stoppino nel 1977, entrambi laccati in nero lucido.
Completano l’ambiente le lampade Taccia e Toyo di Flos, le sedie Bea di Lema, il pesce scultura in vetro di Egidio Costantini e un quadro di Raffaele de Grada. Arredi e tessili in blu fiordaliso dialogano con i rivestimenti chiari, mentre dalla finestra uno scorcio sull’architettura rinascimentale di Palazzo Pitti riflette la bellezza della città che fu culla del Rinascimento.